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Anna Murgia, parrucchiera

Sabrina Picci, estetista

Studio, ricerca e attivazione di nuovi servizi. Il lockdown ha messo in difficoltà le aziende ma per alcune piccole imprese è stato anche produttivo. E’ l’approccio ai problemi a fare la differenza. Il fermo imposto dal governo ha fatto crollare il fatturato ma non ha spento la voglia di crescere e realizzare progetti. Non a tutti. Come? Cercando nuove strade o strategie di marketing.

 “I due mesi e mezzo di chiusura per me sono stati costruttivi”. Annamaria Murgia, parrucchiera, residente nella città metropolitana di Cagliari in Sardegna, si è rimboccata le maniche ed è corsa ai ripari senza rinunciare alle ambizioni. Dopo un’attenta analisi e ricerca di marketing, affiancata dagli esperti del settore, individuati i punti di forza e debolezza del suo salone, si è subito data da fare per curare innanzitutto la promozione pubblicitaria sulle pagine social, facebook e instagram. Strategie digital integrate dunque e implementazione di nuovi servizi come whatsapp business, che semplifica la presa in carico di appuntamenti e comunicazioni.  Non è tutto. Il tempo libero è prezioso anche per fare ricerca e innovazione. Le nuove idee sono la chiave che mette in moto l’intero sistema e durante la quarantena ha trovato la sua: un angolo per i bambini con una postazione apposita. Uno spazio tutto per loro corredato di libri, video, giocattoli. Gli ostacoli creati dal tracollo del fatturato, il peso dei costi di gestione e gli impegni finanziari degli ultimi investimenti, come l’acquisito di un nuovo macchinario e l’assunzione di una collaboratrice, sono stati lo stimolo per trovare non solo la forza di andare avanti ma anche di realizzare nuovi progetti. In attività autonoma da trentadue anni, ne aveva 23 quando si mise in proprio, ha deciso dunque di ampliare i servizi e di avvalersi anche dell’aiuto di nuovo personale. “Mi sono attivata anche per ricevere gli aiuti previsti nel Decreto Liquidità”. Una boccata d’ossigeno per proseguire nel lavoro e raggiungere i nuovi obiettivi. “Nei momenti di tensione e paura si trova anche l’energia per fare un salto di qualità”.

Anche Sabrina Picci, di professione estetista, residente in un comune della città metropolitana di Cagliari, non è rimasta a guardare. Le serrande abbassate hanno messo in stand by i profitti del centro estetico senza placare però la sua voglia di fare e mettere in campo nuove risorse. “All’inizio è stato devastante ma ci siamo subito messi in moto”.  L’ attività, nata in collaborazione con il marito nove anni fa, lei ne aveva 27, oltre agli spazi destinati ai servizi di estetica, ne possiede degli altri per la vendita di prodotti professionali e per l’accademia, dove il team tiene corsi privati di manicure, pedicure e massaggi per operatori del settore. Un ventaglio di prodotti e servizi di cui tener conto per studiare le strategie vincenti, lo shop on line e l’e – commerce in primis. Dopo aver attivato le vendite sui canali social, facebook, instagram, e su whatsapp, hanno costruito il sito web. Un’operazione di promozione e vendita condotta in stretta collaborazione con le clienti-colleghe estetiste, che l’azienda ha affiancato per tutto il tempo per aiutarle nel commercio degli articoli, anche tramite le dirette promozionali social.   Il mercato di cosmetici e creme viso e corpo se ben strutturato non manca di dare i suoi frutti. Qualità del marchio e tecniche pubblicitarie ne decretano la riuscita. Non sono mancati quindi studi e ricerche di settore durante lo stop per capire che cosa rendesse attraenti i brand messi in commercio. Brevi interviste somministrate ai clienti durante le dirette web. Il tutto ha consentito loro di farsi conoscere e apprezzare da un pubblico sempre più ampio. E il profitto ottenuto dalle vendite ha contribuito a mantenere in piedi l’azienda che ha anche tre dipendenti a carico. “Il centro estetico è ripartito alla grande. Abbiamo studiato tanto per mettere in atto delle nuove strategie, stiamo ottenendo dei buoni risultati”. Con i finanziamenti previsti nel pacchetto di aiuti alle imprese del Decreto Liquidità (DL 23/2020) potranno acquistare i locali, tirare un respiro di sollievo e guardare al futuro con nuovi progetti.

Pubblicato anche su www.mediterraneaonline.eu