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Era ferito, forse neanche tanto ingiallito quando lo prese tra le mani, il suo primo libro, allora lo diede al padre, che con grande maestria rimise insieme le pagine, incollò, ricucì i fogli, e foderò la copertina con caratteri mobili dorati: un’altra vita. Il padre se n’era preso cura con amore, restituendolo integro, e quando il proprietario lo ritirò era raggiante di gioia. Gianluca Colucci, 53 anni, di Bari, restaura libri, secondo i metodi tradizionali, nella legatoria artigianale di famiglia che si trova, dal 71, nel quartiere di San Pasquale della sua città. Gli strumenti di lavoro? Ago, filo, forbici, colla, caratteri mobili, pellami, tele o tessuti per le copertine che lavora artigianalmente e su cui incide i titoli con precisione, e tanta pazienza. Per riparare i fogli mancanti si avvale delle magie della carta giapponese. “M’innamorai del mestiere fin da bambino, ho continuato con passione da adolescente. È un lavoro in cui metto l’anima, circondato dal silenzio e dalla pace della mia bottega”.

È una tecnica antica che custodisce con orgoglio. Ci tiene a precisare che non fa compravendita di libri, ma solo restauro. Tra i clienti, persone anziane e giovani che hanno una biblioteca, una libreria, appassionati che desiderano per motivi affettivi recuperare un testo vecchio di uno o due secoli fa, il dono di una nonna, ma anche di recente acquisto. Se gli si chiede che cosa pensa degli ebook risponde che non soppianteranno mai il testo cartaceo, perché abbiamo bisogno di toccare e annusare le pagine, di tenere l’oggetto tra le mani, di sentirlo vivo, reale. Numerose le richieste anche per la rilegatura di tesi di laurea. “Mi piace lavorare in silenzio, è come entrare in contatto con la mia anima, come se lo spirito agisse attraverso di me. E poi mi rende felice osservare gli occhi meravigliati del cliente che rimane colpito nell’ammirare questa rinascita, il nuovo libro”.

Tra i clienti anche tanti giovani e chissà che tra questi antichi testi non si celi una frase, un nome, un fatto misterioso. Mai liberarsi dei vecchi libri.